Rallenta per accelerare: come vantaggio competitivo

Nel mondo della produttività frenetica, la presenza consapevole è la differenza tra reagire e rispondere. Non è una tecnica di rilassamento ma la capacità di rimanere centrato mentre tutto intorno accelera, prendendo decisioni lucide invece di essere trascinato dall’urgenza del momento. Scopri come trasformare la presenza da pratica spirituale a strumento strategico per una leadership autentica e risultati sostenibili.

Vivi una vita che non stai realmente vivendo.

Sei a tavola con la tua famiglia, ma stai già pensando alla riunione di domani. Sei in riunione, ma stai ripassando mentalmente la lista della spesa. Stai parlando con una persona, ma stai controllando le notifiche con la coda dell’occhio.

Il tuo corpo si muove attraverso le giornate, ma la tua mente è quasi sempre da un’altra parte: nel passato, a rivivere rimpianti, o nel futuro, a pianificare e preoccuparsi. Questa disconnessione è la causa principale dello stress, dell’ansia e di quella sgradevole sensazione di non godersi mai veramente nulla.

Abbiamo trasformato l’essere umano in un “fare umano“. Corriamo costantemente, ma siccome non siamo mai veramente presenti in ciò che facciamo, non arriviamo mai da nessuna parte. La vita ci accade, ma noi, di fatto, non ci siamo.

La Presenza non è qualcosa che devi imparare. È ciò che sei veramente.

Nel mondo della crescita personale, la “presenza” è diventata l’ennesima tecnica da padroneggiare, un’altra performance da ottimizzare. Ma questa è una profonda incomprensione. Come insegnava Ramana Maharshi, “Tu sei già la Presenza in cui tutto appare e scompare“.

La Presenza Consapevole non è uno stato mentale complicato da raggiungere attraverso ore di meditazione. È il nostro stato naturale. È la consapevolezza di fondo che è qui, adesso, e che sa di star leggendo queste parole. Non devi fare nulla per crearla; è già qui.

Il vero lavoro non è “diventare più presenti”, ma notare tutte le volte in cui scegliamo di fuggire dal momento presente per perderci nel labirinto della mente. La pratica non è aggiungere, ma smettere di scappare.

Mia figlia di 8 anni mi ha insegnato sulla presenza più di mille ore di meditazione.

Era una mattina di marzo. Io, come ogni giorno, avevo completato i miei 20 minuti di meditazione “seria” sul mio cuscino. Mi sentivo centrato, “spirituale”. Poco dopo, mia figlia Gaia (allora di sei anni) stava giocando sul tappeto con le sue costruzioni. Io ero seduto accanto a lei, ma con la testa già al lavoro, scorrendo le email sul telefono.

A un certo punto, lei si è fermata, mi ha guardato e, con una semplicità disarmante, mi ha detto: “Papà, perché non sei qui?”.

Quelle parole mi hanno trafitto. Aveva ragione. Il mio corpo era lì, ma io ero assente. In quel momento, ho capito che la vera pratica non era quella che facevo sul cuscino in isolamento, ma quella che potevo portare nel caos della vita reale. Gaia non mi stava chiedendo di meditare; mi stava invitando a essere presente con lei, in quel momento irripetibile. Quella mattina, ho capito che la Presenza non è un’attività da fare, ma un dono da offrire: a noi stessi e a chi amiamo.

Non trasformare la presenza in un altro obiettivo da raggiungere.

L’ego è astuto. Può trasformare anche la pratica più liberatoria in un nuovo standard di performance: “Oggi non sono stato abbastanza presente”, “Devo sforzarmi di essere più consapevole”. Questo approccio crea solo tensione e giudizio, l’esatto contrario della presenza.

Essere presenti non significa avere la mente vuota o sentirsi sempre calmi. Significa essere consapevoli di qualunque cosa ci sia in questo momento, senza giudizio. Se c’è ansia, sei presente all’ansia. Se ci sono pensieri caotici, sei presente a quel caos.

Non cercare di forzare uno stato di quiete. Accorgiti semplicemente di ciò che è già qui. La pace non arriva cambiando la tua esperienza, ma smettendo di resisterle.

L'Ancora dei 3 Respiri: Torna a Casa in 30 Secondi

Usa questa micro-pratica durante la giornata, specialmente quando ti senti sopraffatto o perso nei pensieri.

  1. Pausa. Interrompi quello che stai facendo.
  2. Primo Respiro: Inspira profondamente ed espirando, porta l’attenzione alle sensazioni del tuo corpo. Senti i piedi sul pavimento, il peso sulla sedia. Radicati.
  3. Secondo Respiro: Inspira ed espirando, porta l’attenzione ai suoni intorno a te. Ascolta senza etichettare (es. “macchina”, “voci”), semplicemente accogliendo il paesaggio sonoro.
  4. Terzo Respiro: Inspira ed espirando, senti il respiro stesso che entra ed esce, senza forzarlo.

Hai appena lasciato il passato e il futuro e sei tornato nell’unico momento che esiste: adesso.

La Presenza è il superpotere silenzioso che amplifica tutto il resto.

Senza Presenza, la crescita personale (Evolvere) è solo accumulo di nozioni, la leadership (Guidare) è una performance vuota e l’azione (Realizzare) è solo attivismo frenetico. È la Presenza che infonde qualità, profondità ed efficacia in ogni cosa che fai.

Nella newsletter PRESENZA, ogni storia è un invito a praticare questa qualità fondamentale nel tessuto della vita quotidiana, scoprendo come sia la vera chiave per rallentare e accelerare davvero.

Vuoi iniziare a praticare la presenza consapevole?

Il primo passo non è una grande rivoluzione, ma un piccolo gesto di presenza. Iscriviti alla newsletter settimanale e gratuita. Ogni domenica mattina, una storia e una pratica per iniziare a camminare, non a correre, verso la versione più completa di te.

Le Porte Sono Aperte.
Benvenuto nel Cerchio della Presenza.

L’ecosistema PRESENZA è qui. 

Abbiamo creato uno spazio gratuito per chi ha scelto di smettere di correre e iniziare a camminare insieme. Il “Cerchio della Presenza” è la nostra community, il luogo dove la trasformazione da individuale diventa collettiva.

Inizia oggi il tuo percorso nel piano gratuito.

Insieme, stiamo costruendo le fondamenta per i corsi premium e i percorsi di coaching in arrivo entro fine anno.

Community

Uno spazio privato e unificato per il supporto reciproco, una "famiglia" di persone in cammino.

Corsi

Percorsi strutturati e integrati sui 4 pilastri (Essere, Evolvere, Guidare, Realizzare) che uniscono trasformazione interiore e risultati.

Coaching

Sessioni individuali olistiche per raggiungere una completezza che superi la frammentazione tra vita e lavoro.

Un unico ecosistema coerente. Meno dispersione, più trasformazione.