Ottobre 2021, sede della mia azienda. Sto concludendo una riunione quando Sara, una delle nostre collaboratrici più giovani, mi ferma alla porta.
“Marco, posso chiederti una cosa? Perché dedichi così tanto tempo a spiegarci cose che non sono direttamente legate ai progetti? Voglio dire, apprezzo molto, ma non è che… perdi tempo?”
La sua domanda mi colpisce perché tocca qualcosa che stavo facendo istintivamente, senza averlo mai verbalizzato. Nelle settimane precedenti avevo iniziato a dedicare gli ultimi 15 minuti di ogni riunione a condividere principi di crescita personale, storie di resilienza, riflessioni su come migliorare non solo professionalmente ma come persone.
“Sara,” le rispondo, “dimmi una cosa: quando esci da quelle conversazioni, come ti senti?”
“Beh… più motivata. Come se avessi imparato qualcosa che va oltre il lavoro.”
“Ecco. Il mio lavoro non è solo farti completare i progetti. È aiutarti a diventare la versione migliore di te stessa. Se io servo la tua crescita, tu servirai meglio i nostri clienti. È un circolo virtuoso.”
Non sapevo ancora che stavo applicando istintivamente uno dei principi fondamentali che Jim Rohn mi avrebbe insegnato nei mesi successivi: “Il tuo livello di successo raramente supererà il tuo livello di sviluppo personale, perché il successo è qualcosa che attrai attraverso la persona che diventi.”
La Scoperta del Servizio come Leadership
Fine 2021, inizio 2022. Stavo attraversando un periodo di riflessione profonda sulla direzione della mia carriera. L’azienda andava bene, ma sentivo che mancava qualcosa di più profondo nel mio modo di guidare.
È durante quel periodo che ho riscoperto Jim Rohn attraverso il suo mentee più famoso, Tony Robbins. Ma quello che mi ha colpito di Rohn non erano le tecniche motivazionali – era la sua filosofia del servizio attraverso l’esempio.
Leggendo “Vivi una vita ispirata” ho trovato una frase che ha cambiato completamente la mia comprensione della leadership: “Il miglior regalo che puoi fare a qualcuno è il tuo sviluppo personale. Perché se diventi di più, hai di più da dare.”
Quella frase ha fatto click con quello che stavo già sperimentando in azienda, ma mi ha dato il framework concettuale per comprenderlo e sistematizzarlo.
Il Paradigma del Servizio vs. Il Paradigma del Controllo
Fino a quel momento, il mio approccio alla leadership era inconsciamente basato sul controllo: definire obiettivi, monitorare performance, correggere deviazioni. Funzionava, ma produceva compliance, non engagement.
Il paradigma del servizio che ho imparato da Rohn era completamente diverso: invece di controllare cosa fanno le persone, servire chi diventano.
Il Test del Servizio Autentico
Ho iniziato a chiedermi una domanda diversa prima di ogni interazione con il team: “Come posso servire la crescita di questa persona attraverso questa conversazione?”
Non “Come posso farle fare quello che voglio?” ma “Come posso aiutarla a diventare migliore attraverso quello che facciamo insieme?”
Il cambiamento è stato sottile ma trasformativo.
Andrea e la Lezione della Pazienza
Ricordo un episodio con Andrea, uno sviluppatore brillante ma impaziente. Aveva la tendenza a tagliare corto con i clienti quando questi facevano domande che considerava “ovvie”.
Il vecchio Marco avrebbe detto: “Andrea, devi essere più paziente con i clienti. È parte del tuo lavoro.”
Il nuovo Marco, ispirato dal servizio autentico di Rohn, ha affrontato la cosa diversamente.
“Andrea, ho notato che a volte ti trovi in difficoltà quando i clienti fanno domande ripetitive. Come ti senti in quei momenti?”
“Frustrato. Sento che perdono tempo mio e loro.”
“Capisco. Ma cosa pensi che stia realmente accadendo quando un cliente fa una domanda che considera ovvia?”
“Beh… probabilmente è ansioso o confuso.”
“Esatto. E se tu riuscissi a vedere quelle domande non come interruzioni al tuo lavoro, ma come opportunità per calmarlo e rassicurarlo, come cambierebbe la tua esperienza?”
Invece di imporgli un comportamento, l’ho aiutato a vedere la situazione da una prospettiva diversa. Il risultato? Andrea ha iniziato spontaneamente a essere più paziente, non perché doveva, ma perché aveva capito il valore di quello che stava facendo.
Il Sistema S.E.R.V.E.
Ispirato dai principi di Rohn, ho sviluppato quello che ora chiamo il Sistema S.E.R.V.E. per il servizio autentico nella leadership:
S – Scopri i Valori Profondi
Prima di guidare qualcuno, devo capire cosa lo muove veramente. Non solo gli obiettivi professionali, ma i valori personali che gli danno energia.
Con Sara, per esempio, ho scoperto che era profondamente motivata dal senso di contributo sociale del nostro lavoro. Una volta compreso questo, ho iniziato a collegare ogni progetto al suo impatto finale sulle persone che lo avrebbero utilizzato.
E – Eleva Attraverso l’Esempio
Rohn diceva: “Tu sei il messaggio.” Se voglio vedere crescita negli altri, devo incarnare quella crescita per primo.
Ho iniziato a condividere apertamente i miei progetti di miglioramento personale, i libri che stavo leggendo, le sfide su cui stavo lavorando. Non per fare il guru, ma per normalizzare la crescita continua.
R – Riconosci i Progressi Piccoli
Invece di aspettare risultati eclatanti per celebrare, ho iniziato a riconoscere ogni piccolo passo nella direzione giusta.
Quando Marco ha iniziato a fare domande più approfondite durante le riunioni invece di limitarsi ad ascoltare passivamente, l’ho riconosciuto immediatamente. “Marco, apprezzo che tu stia portando più curiosità nelle nostre discussioni. Fa una differenza enorme nella qualità delle soluzioni che troviamo.”
V – Valorizza l’Unicità di Ognuno
Non tutti crescono allo stesso modo o nella stessa direzione. Il mio ruolo è servire il percorso unico di crescita di ogni persona.
Elena, per esempio, era introversa e brillante nelle analisi ma si bloccava nelle presentazioni. Invece di spingerla a diventare più estroversa, abbiamo sviluppato un approccio che valorizzava la sua profondità analitica in formati che la facevano sentire più a suo agio.
E – Espandi le Possibilità
Rohn insegnava che il ruolo di un leader è aiutare le persone a vedere possibilità che non vedevano prima.
Quando Luca mi ha detto che si sentiva “solo” un programmatore, ho iniziato a mostrargli come le sue competenze tecniche potevano aprire porte verso l’architettura di sistema, il project management, o persino l’imprenditoria. Non per forzarlo in una direzione, ma per espandere la sua percezione di quello che era possibile.
Il Momento della Verifica
Sei mesi dopo aver implementato il Sistema S.E.R.V.E., ho fatto un esperimento. Ho chiesto a tutto il team di darmi un feedback anonimo su una domanda specifica: “Ti senti più o meno cresciuto come persona rispetto a sei mesi fa?”
Le risposte sono state illuminanti:
“Non so cosa sia cambiato, ma mi sento più fiducioso nelle mie capacità” – Andrea
“Ho iniziato a leggere libri di crescita personale perché vedo che funzionano su di te” – Sara
“Mi sento visto per quello che posso diventare, non solo per quello che faccio” – Elena
“Ho iniziato a pensare a possibilità che prima non consideravo nemmeno” – Luca
L’Effetto Moltiplicatore del Servizio
Ma la lezione più profonda l’ho imparata quando Sara è venuta da me con una richiesta inaspettata.
“Marco, posso iniziare a fare quello che fai tu con me, ma con i nuovi che arrivano? Voglio aiutarli a crescere come tu aiuti noi.”
Ecco l’effetto moltiplicatore del servizio autentico: quando servi veramente la crescita di qualcuno, quella persona inizia spontaneamente a servire la crescita degli altri.
In azienda si è creata una cultura di mentoring reciproco che non avevo mai cercato di imporre. È emersa naturalmente dall’esempio.
Il Servizio in Famiglia: Il Laboratorio Più Importante
Il vero test del servizio autentico è stata la famiglia. Con Christian che aveva 11 anni, Alessandro 7, e Gaia 5, ho iniziato a applicare gli stessi principi.
Invece di dire a Christian “Devi studiare di più”, ho iniziato a chiedergli: “Come ti senti quando hai capito veramente un concetto difficile?” E poi: “Come possiamo creare più di quei momenti?”
Invece di correggere costantemente Alessandro quando era troppo energico, ho iniziato a chiedermi: “Come posso servire la sua energia invece di reprimerla?” Abbiamo iniziato a fare pause attive durante i compiti, e la sua concentrazione è migliorata esponenzialmente.
Con Gaia, invece di limitarmi a dire “Brava!” per i suoi disegni, ho iniziato a fare domande che la aiutassero a riflettere sul suo processo creativo: “Cosa ti è piaciuto di più mentre disegnavi questo?” “Cosa vuoi provare la prossima volta?”
Gli Errori del Servizio Mal Compreso
Errore 1: Confondere Servizio con Permissivismo
All’inizio ho pensato che servire significasse evitare qualsiasi confronto difficile. Ho imparato che a volte servire significa proprio avere conversazioni scomode che aiutano la persona a crescere.
Errore 2: Voler Servire Tutti allo Stesso Modo
Ho cercato di applicare lo stesso approccio con tutti, ignorando che ognuno ha bisogni di crescita diversi.
Errore 3: Aspettarmi Gratitudine Immediata
A volte il servizio autentico non viene riconosciuto immediatamente. Ho imparato che se servo veramente, i risultati si vedono nel tempo, non necessariamente subito.
L’Eredità del Servizio Autentico
Oggi, tre anni dopo aver scoperto questa filosofia, posso dire che il servizio autentico ha trasformato completamente il mio modo di essere padre, marito, e coach.
Non guido più per ottenere compliance, ma per ispirare crescita. Non cerco più di controllare i risultati, ma di servire il processo che li genera naturalmente.
E la cosa più bella? Quando servi veramente la crescita degli altri, scopri che cresci anche tu. Perché come diceva Rohn: “Nel processo di aiutare gli altri a ottenere quello che vogliono, finisci per ottenere quello che vuoi tu.”
Un Invito al Servizio
Se quello che ho condiviso risuona con voi, vi invito a fare un esperimento per la prossima settimana:
Prima di ogni interazione importante (con colleghi, figli, partner, amici), chiedetevi: “Come posso servire la crescita di questa persona attraverso questa conversazione?”
Non “Come posso ottenere quello che voglio?” ma “Come posso dare qualcosa di valore che aiuti questa persona a diventare migliore?”
Poi osservate cosa cambia. Non solo nell’altra persona, ma in voi.
Perché il servizio autentico ha questo potere magico: quando lo dai sinceramente, torna sempre moltiplicato.
Jim Rohn lo diceva meglio di me: “Il servizio agli altri è l’affitto che paghi per il tuo spazio su questa terra.”
Ma io aggiungo: è anche l’investimento più proficuo che puoi fare. Perché quando servi la crescita degli altri, stai servendo la crescita dell’umanità intera.
E quella è la leadership più autentica che esista.
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