Nella storia dell’umanità non è mai stato facile come lo è oggi compiere imprese straordinarie. Questo è possibile soprattutto grazie all’incredibile progresso e sviluppo tecnologico che ha elevato in maniera esponenziale la nostra produttività.
L’attuale tecnologia permette a chiunque di poter comunicare da una parte all’altra del mondo in tempo reale. Rende possibile accedere ad ogni tipo di informazione e di condividere i propri pensieri con persone sparse in tutto il mondo. Inoltre, la tecnologia attuale ha permesso progressi enormi nel campo della medicina, della scienza, di rovesciare governi e rivelare segreti di stato.
Con i progressi compiuti nel campo della connettività, con lo sviluppo di tecnologie indossatili che misurano qualsiasi cosa e con l’incremento della capacità di elaborazione dei dati, il rapporto tra la nostra vita e le tecnologie che usiamo diventa sempre più intensa. E siamo solo all’inizio.
Nonostante ciò, paradossalmente, queste stesse tecnologie rappresentano la causa maggiore della nostra cronica impossibilità di portare a termine le attività che ci permetterebbero di raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i nostri sogni.
Il flusso costante di informazioni che riceviamo quotidianamente nella nostra vita ci rende occupati e impegnati con cose futili e di poca importanza. Ogni giorno siamo bombardati da messaggi, email e richieste di ogni tipo che ci obbligano a prestargli attenzione e a dare una risposta, anche solo quella di dire no. Siamo arrivati al punto di considerare come successo la sola capacità di portare a termine i nostri compiti entro i tempi stabiliti, invece che come la capacità di realizzare le cose importanti che renderebbero la nostra vita straordinaria.
La natura altamente tecnologica e frenetica del lavoro ha esercitato un tale impatto sulle nostre vite, che spesso ci sentiamo sommersi da una valanga di cose da fare e, allo stesso tempo, svuotati dell’energia per farle. Viviamo costantemente sotto stress, sia sul lavoro che nella vita privata.
Questo è il paradosso della produttività, descritto alla perfezione nel libro “Le 5 Scelte” della FranklinCovey.
Il paradosso della produttività ruota attorno a tre sfide fondamentali:
- Oggi affrontiamo un flusso inarrestabile di decisioni
- La nostra attenzione è sottoposta a un attacco senza precedenti
- Ci sentiamo privati della nostra energia mentale
Sfida 1: Oggi affrontiamo un flusso inarrestabile di decisioni
Oggi la principale sfida in termini di produttività consiste nel riuscire a far fronte alla crescente e travolgente rapidità decisionale che ci troviamo davanti ogni giorno.
La maggior parte delle persone cercano di gestire questo costante flusso di decisione da prendere in modo lineare, prendendo le decisioni man mano che si presentano, una alla volta, cercando di farlo nel modo migliore e più veloce possibile.
Il problema è che le decisioni più importanti non si presentano secondo un ordine prevedibile e se non prestiamo attenzione rischiamo di non riconoscerle o affrontarle al momento sbagliato nel modo sbagliato. Un approccio lineare a una realtà non lineare può portare solo al fallimento.
La strada giusta è fare un passo indietro, mettendo in ordine di priorità le scelte da compiere e prendendo le giuste decisioni in merito a ciò che può avere un reale impatto sui risultati.
Sfida 2: La nostra attenzione è sottoposta a un attacco senza precedenti
Mentre cerchiamo di prendere decisioni che si presentano di volta in volta, la nostra attenzione subisce dei feroci attacchi. La nostra mente è invasa da una miriade di suoni, ronzii e notifiche che rallentano o annullano completamente la nostra capacità di concentrazione sulle poche cose che contano davvero.
Se ti è capitato di cercare su internet qualcosa di importante e, dopo aver trascorso un’ora a seguire vari link, ti sei trovato a guardare dei video assurdi o a leggere cose del tutto inutili, hai imparato di persona quanti sia facile lasciarsi distrarre se non si è consapevoli che ciò possa accadere.
Quindi ogni giorno siamo costretti a prestare attenzione e l’attenzione ha un costo. Occorre energia per dedicare l’attenzione a qualcosa. E dal momento che l’attenzione richiede uno sforzo, è molto più facile lasciare che il nostro cervello venga distratto da cose meno importanti.
Sfida 3: Ci sentiamo privati della nostra energia mentale
Una vita produttiva è una vita cosciente e quindi richiede uno impiego di energia mentale. E, a causa del flusso inarrestabile di cose da seguire, favorito anche dall’attuale tecnologia, è facile sentirsi esausti e stanchi da ritrovarsi quasi completamente privi di energia.
Imparare a gestire le proprie energie non è solo una questione fisica, ma significa anche riuscire a mantenere quei livelli di energia di base necessari per un lavoro mentale e intellettuale.
Il nostro cervello per funzionare ha bisogno di elementi come il glucosio e l’ossigeno, e vi sono diversi fattori che influenzano il modo in cui questo giungono al cervello. Il problema è che la maggior parte dei nostri ambienti lavorativi sono estremamente ostili al cervello. Il biologo molecolare John Medina afferma che gli attuali luoghi di lavoro, caratterizzati per lo più da piccole postazioni chiuse, che favoriscono la sedentarietà e l’isolamento, sono il nemico perfetto per il nostro cervello.
L’impatto del paradosso della produttività
Queste tre sfide, un flusso costante e inarrestabile di decisioni da prendere, le innumerevoli distrazioni che impediscono la concentrazione e le continue richieste di energia mentale, esercitano un impatto reale sulla nostra vita personale e lavorativa.
Provi questa sensazione ogni giorno, quando rientri stanco ed esausto e non sei sicuro se hai portato a termine ciò che dovevi e sei spaventato su come affrontare il giorno seguente. Lo provi quando osservi la tua vita nel suo insieme e ti accorgi che hai trascurato aspetti importanti, non hai coltivato relazioni di valore, non hai coltivato appieno i tuoi talenti e non ti sei dedicato ai tuoi interessi. Lo provi quando pensi al tuo potenziale e ai tuoi obiettivi più importanti, e ti senti abbattuto e demotivato per tutti gli impegni e le richieste che ti impediscono di perseguirli.
In uno studio della FranklinCovey durato circa sei anni, è stato scoperto che, nonostante viviamo in un mondo in cui mai come prima d’ora abbiamo la possibilità di fare cose straordinarie, il 40% del nostro tempo, della nostra attenzione e della nostra energia vengono impiegati in attività poco importanti o del tutto irrilevanti.
Questo è il reale impatto del paradosso della produttività.
In un epoca in cui abbiamo la possibilità di fare cose straordinarie, sembra più difficile rispetto a prima portare a termine il nostro lavoro. E questo incide non solo sul nostro lavoro, ma anche sulle nostre relazioni, sul nostro grado di soddisfazione e appagamento e persino sulla nostra salute fisica e mentale.
Per superare tutto questo devi affrontare direttamente le sfide che sono alla base del paradosso della produttività. E per farlo devi seguire un percorso che ti porti grazie ad una serie di tecniche e strategie mirate, a raggiungere una produttività straordinaria.
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