Albert Gray, un imprenditore, condusse uno studio a lungo termine per individuare quello che definiva “il comun denominatore del successo”. Dopo 11 anni giunse alla seguente conclusione: “Le persone di successo hanno l’abitudine di fare quello che le persone comuni non amano fare“.

E quali erano queste abitudini?
Dallo studio di Gray risultò che le attività che i perdenti non amano fare sono le stesse che pure i vincenti non amano fare, con la differenza che questi ultimi vi si dedicano ugualmente, in quanto sanno bene che rappresentano il prezzo da pagare per godere di maggiori risultati e soddisfazioni in futuro.

Gray, inoltre, scoprì che le persone di successo preferiscono di gran lunga ottenere “risultati piacevoli“, mentre le persone comuni preferiscono ricorrere a “metodi piacevoli“. Le persone felici e di successo sono più interessate alle conseguenze positive a lungo termine delle proprie azioni, mentre le persone comuni sono più interessate al divertimento e alla gratificazione immediata.

Secondo l’oratore motivazione Denis Waitley, le persone di successo sono più orientate a quelle attività che sono volte a “raggiungere gli obiettivi“, mentre le persone comuni sono più orientate alle attività volte a “distendere i nervi“.

Alla base del Principio 9 del Successo, “Paga il prezzo per il successo“, c’è l’autodisciplina.
Come scrive Brian Tracy nel suo libro “No Excuses“, la regola più semplice nella pratica dell’autodisciplina è: “Prima si finisce la cena e poi si mangia il dolce”. Durante un pasto, le portate seguono un ordine logico e il dolce arriva per ultimo. Prima si mangiano le portate principali, finendo tutto quello che si ha nel piatto. E solo allora si passa al dessert.

Pensate a cosa succederebbe se, una volta rientrati a casa dal lavoro, anziché consumare un pasto salutare, mangiaste una grossa fetta di torta di mele con del gelato. Quanta voglia di cibo sano e nutriente avreste dopo? Come vi sentireste con tutto quello zucchero nel sangue? Pieni di energia e vogliosi di fare qualcosa di produttivo? Oppure stanchi e pronti a dichiarare chiusa la giornata?

Accade la stessa cosa quando, una volta usciti dal lavoro, si va a bere qualcosa, dopodiché si rientra a casa e si accende la TV. Non sono altro che altri tipi di dessert che compromettono la capacità di fare cose utili per il resto della serata.

E la cosa peggiore è che qualsiasi attività svolta con frequenza finisce per diventare un’abitudine. E una volta acquisite, le abitudini sono molto difficili da interrompere.

L’abitudine di prendere la strada più facile, dedicarsi a occupazioni divertenti e piacevoli o mangiare il dessert prima della cena si consolida sempre di più e porta inevitabilmente a inoperosità, scarso rendimento e, infine, al fallimento.

L’abitudine dell’autodisciplina

Per fortuna, l’abitudine dell’autodisciplina si può coltivare.
Imponendovi regolarmente di fare ciò che va fatto, quando va fatto, che ne abbiate voglia o meno, la rafforzerete sempre di più, e sarete meno tentati di accampare scuse.

È difficile acquisire l’abitudine dell’autodisciplina, della padronanza di sé e dell’autocontrollo, ma col tempo vi risulteranno automatiche e facili da praticare. Una volta che saranno diventate parte integrante del vostro comportamento, in caso di eventuali sgarri, inizierete a sentirvi a disagio.

La buona notizia è che tutte le abitudini si possono acquisire.
Potete coltivare qualsiasi abitudine vi occorra per trasformarci nel tipo di persona che aspirate a diventare. Potete raggiungere l’eccellenza esercitando l’autodisciplina quando serve.

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