Capita spesso che il nostro desiderio di adottare un determinato comportamento, o di farlo adottare a un altro, si imbatta in un ostacolo o finisca in un fiasco totale. Ecco la buona notizia: il Behavior Design ci offre una serie di passi specifici per risolvere il problema.
Poniamo, ad esempio, che alle riunioni settimanali i vostri dipendenti si presentino sempre con qualche minuto di ritardo. La reazione tipica di un manager sarebbe di rimproverarli, punirli o fulminarli con lo sguardo al loro arrivo. Sono tutti tentativi di usare la motivazione per ottenere il comportamento desiderato della puntualità. E sono tutti totalmente inefficaci.
Per risolvere un comportamento problematico non bisogna mai iniziare dalla motivazione.
Provate, invece, a eseguire questo schema. Seguite in ordine i tre step. Se il primo non funziona, passate a quello successivo.
- Verificate che la persona in questione abbia lo stimolo a compiere l’azione desiderata.
- Verificate che la persona in questione abbia l’abilità di compiere l’azione desiderata.
- Verificate che la persona sia motivata a compiete l’azione desiderata.
Per la massima probabilità di successo nel risolvere un comportamento problematico, vostro o di altri, iniziate sempre dall’innesco (step 1). La persona è sollecitata a compiere l’azione?
Nell’esempio dei dipendenti in ritardo potreste chiedere: Avete un promemoria che vi ricordi di arrivare puntuali? Se la risposta è no, dotateli subito di un innesco efficace. Niente drammi, zero occhiatacce, sarà solo una questione di progettare lo stimolo giusto.
Se non funziona, passate allo step successivo: verificate che abbiano l’abilità di compiere l’azione. Chiedete ai vostri dipendenti ritardatari che cosa rende difficile arrivare in tempo alle riunioni. Potreste scoprire che i ritardatari hanno una riunione pretendete che si sovrappone alla vostra e avrete la vostra risposta: il problema era l’abilità, non la motivazione.
Ora immaginiamo che i ritardatari abbiano sia lo stimolo sia la possibilità di arrivare puntuali, e che il problema sia la motivazione. In quel caso toccherà a voi motivarli.
Quindi ricorrere alla motivazione è sempre l’ultimo pass da tentare del processo. È l’opposto di ciò che accade di solito: in genere si dà per scontato che per ottenere un certo comportamento si debba agire subito sulle motivazioni.
Vedere il mondo attraverso la lente del modello
D’ora in poi avete osservare i vostri comportamenti come uno scienziato davanti a un vetrino: con curiosità ma anche in modo oggettivo e distaccato.
Dovete staccarci completamente dalla prospettiva solitamente consigliata dai manuali e dai corsi di crescita personale. Non dovete soffermarvi sulla forza di volontà, e non inseguite formule o segreti che si rilevano puntualmente fallimentari.
Il mio suggerimento è di trattare la vostra vita come un “laboratorio” personale: un posto in cui sperimentare con la persona che volete diventare, un luogo sicuro e protetto in cui tutto è possibile.
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