Solo 3 cose sono in grado di trasformarci:
Se scartiamo l’improbabile epifania, con il programma giusto, ognuno di noi può sfruttare a fondo il potere dell’ambiente e dei piccoli miglioramenti diventando la migliore versione di se stesso.
Cosa trovi in questa guida:
Il Behavior Design è il sistema ideato e sperimentato dallo scienziato comportamentale americano BJ Fogg.
Il sistema permette di comprendere il comportamento umano per riuscire a progettare metodi in grado di migliorare la nostra vita.
Esiste una formula, teorizzata e sperimentata da BJ Fogg in grado di spiegare i comportamenti umani. È la formula
C = M A T
C sta per Comportamento, M per Motivazione, A per Abilità e T per Trigger.
Secondo questa formula il comportamento umano deriva dall’interazione, in un dato momento, di motivazione, abilità e trigger.
Un comportamento accade necessariamente al verificarsi simultaneo di tre elementi: Motivazione, Abilità e Trigger.
Motivazione: è il desiderio di compiere una determinata azione
Abilità: è la capacità di compiere una determinata azione.
Trigger: è lo stimolo che spinge ad agire.
Nei suoi studi BJ Fogg ha scoperto che l’azione si verifica al convergere simultaneo di motivazione, abilità e trigger.
Se dovesse mancare anche solo uno di questi elementi, l’azione non si verifica.
BJ Fogg, scienziato comportamentale a Stanford e ideatore del Behavior Design, ha messo a punto un modello che spiega il funzionamento del comportamento. Questo modello può essere usato per modificare e creare qualsiasi tipo di comportamento desiderato.
L’asse verticale mostra il livello di motivazione, da alto a basso.
L’asse orizzontale rappresenta l’abilità a compiere l’azione. Anche questa può variare da alta (facile da eseguire) a bassa (difficile da eseguire).
Immaginate di voler chiedere una donazione a un ente di beneficenza o volontariato.
Se l’interlocutore è fortemente motivato e l’azione di devolvere la donazione è facile da eseguire, il comportamento si colloca nel quadrante superiore destro del modello. Al verificarsi del trigger, o stimolo, l’interlocutore compie l’azione.
Per contro, se l’interlocutore è poco motivato e l’azione è difficile da eseguire, il comportamento si troverà nel quadrante inferiore. In quel caso, anche in presenza di uno stimolo, l’azione non si verifica.
La linea dell’azione mostra il rapporto tra motivazione e abilità.
Per verificarsi il comportamento, nel nostro esempio la donazione all’ente di beneficenza, deve trovarsi sopra questa linea curva.
Se si colloca sotto la linea dell’azione, anche ricevuto il trigger, lo stimolo a fare la donazione, il comportamento non si verifica.
Per indurre un comportamento bisogna portarlo sopra la linea dell’azione, incrementando la motivazione, semplificando l’esecuzione o entrambe le cose.
Questo modello è applicabile a qualsiasi comportamento umano.
Per riassumere: l’azione avviene al convergere simultaneo di motivazione, abilità e innesco. In mancanza di uno qualsiasi di questi elementi, l’azione non si verifica.
Puoi utilizzare il Behavior Design a tuo vantaggio per cambiare un comportamento che non ti piace o creare un comportamento nuovo.
Per radicare il tuo comportamento dovrai poi trasformarlo in abitudine con il Metodo Tiny Habits.
La modalità di attuazione del Behavior Design a un determinato comportamento (crearne uno nuovo e modificarne uno esistente) si articola in 3 fasi: selezione, pianificazione e implementazione.
Ciascuna fase è composta da determinati step da eseguire per raggiungere il risultato desiderato.
Ecco lo schema:
Step 1 – Chiarire l’aspirazione
Il primo passo è la definizione precisa delle tue aspirazioni o gli esiti a cui punti.
Che cosa vuoi? Qual è il tuo sogno? Quale risultato vuoi ottenere?
Step 2 – Esplorare le opzioni comportamentali
Scegli una delle tue aspirazioni e trova la maggior quantità possibile di comportamenti utili a realizzarla.
Step 4 – Inizia in piccolo
Che il cambiamento sia enorme o minuscolo l’importante è cominciare in piccolo, riducendo il più possibile il comportamento a un azione semplice e poco impegnativa. Usa il Metodo Tiny Habits.
Step 5 – Trovare un trigger efficace
Aiutati a fare ciò che vuoi, trova inneschi interni, esterni o ambientali che ti aiutino ad adottare il comportamento giusto.
Step 6 – Celebrare ogni successo
La celebrazione è il modo migliore per creare un’emozione positiva che radica le nuove abitudini e i nuovi comportamenti.
Step 7 – Rettifica, ripeti, espandi
Esplora i tuoi limiti, sperimenta facendo passi in avanti, scopri fino a che punto puoi spingerti e procedi con costanza.
Il metodo Tiny Habits, ideato da BJ Fogg, è una strategia efficace per radicare un comportamento o migliorarlo e tenerlo vivo anche in situazioni avverse. Il Metodo si basa sulla scelta del comportamento che si desidera acquisire, sulla sua scomposizione e sull’individuazione di una microabitudine da poter inserire, nel modo più naturale possibile, nella propria routine quotidiana.
Per modificare i nostri comportamenti dobbiamo, infatti, partire da piccolissime abitudini, quelle che BJ Fogg chiama le “Tiny Habits“, cioè le microabitudini.
Il Metodo Tiny Habits nasce dalla scoperta che per arrivare a cambiare un comportamento negativo o ad acquisirne uno nuovo bisogna partire dalla creazione di un’abitudine positiva.
Il Metodo Tiny Habits si basa su 3 momenti fondamentali:
È un momento al quale agganciare la microabitudine, quello che ti ricorda di praticarla. Può trattarsi di una routine abituale (come lavarsi i denti) o di un evento sporadico (come lo squillo del telefono).
Tiny Habits: la via più semplice e rapida alla trasformazione di sé”
BJ Fogg
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